Le PATOLOGIE DELLA VOCE sono in costante aumento, soprattutto nelle categorie per cui rappresenta il principale strumento professionale; oltre a cantanti e attori i più colpiti sono gli insegnanti, gli speaker, i venditori e gli avvocati. Studi condotti su questi professionisti stimano che il 60% di essi sia disfonico, ovvero che abbia problematiche correlate alla voce.
Non bisogna però dimenticare che queste patologie colpiscono anche al di fuori delle categorie a rischio.
La voce è un bene prezioso che però tendiamo inspiegabilmente a maltrattare. I motivi sono i più vari: parlare a un volume eccessivo, troppo velocemente, spesso in ambienti rumorosi. A peggiorare la situazione contribuiscono fattori esterni, come l’abitudine di stare molte ore al cellulare, anche in luoghi dove c’è confusione,o il fumo di sigaretta, per non parlare degli stessi agenti atmosferici. La conseguenza che ne deriva può essere un’irritazione cronica o uno stato di affaticamento muscolare, che dapprima si manifesta solo con una lieve disfonia, ma che con il tempo può portare allo sviluppo di patologie vere proprie quali polipi, noduli e cisti alle corde vocali, fino ad arrivare a neoformazioni maligne.
Un ruolo importante nelle disfonie è svolto anche dalla disidratazione e da una scorretta respirazione che possono portare molti soggetti a soffrire di fatica nel parlare, dolore al collo e continui raschiamenti della voce.
L’importanza di tutti questi fattori è stata celebrata proprio qui a Parma durante la quarta edizione della Giornata Mondiale della Voce, tenutasi presso l’Auditorium Toscanini. L’evento, organizzato dal Centro Quintessenza, ha voluto sensibilizzare la popolazione sull’importanza della voce e del suo corretto uso nelle diverse situazioni della vita, sulla rilevanza dell’interdisciplinarietà tra le diverse figure professionali che si occupano di voce e sull’interazione tra arte e scienza.
Il grande successo di questa giornata è stato dovuto anche alla possibilità di effettuare dal vivo l’esame laringostroboscopico.
La laringostroboscopia è la registrazione dinamica del piano glottico effettuata con fibre ottiche mediante l’utilizzo di una luce stroboscopica, che consente una precisa visualizzazione della motilità delle corde vocali.
Infatti i movimenti vibratori che si susseguono con rapidità tale da non poter essere percepiti dall’occhio umano possono essere resi visibili illuminando a rapidi tratti le singole fasi di vibrazione.
Questa indagine clinico-strumentale sta diventando insostituibile nella diagnostica dei disturbi della voce artistica, di notevole interesse soprattutto a Parma, Città dell’Arte e della Musica. Grazie a questa luce particolare, infatti, si possono ottenere preziose informazioni sull’andamento dell’onda mucosa e analizzare nel dettaglio le caratteristiche fisiologiche e patologiche della vibrazione delle corde vocali, difficilmente visualizzabili con la semplice laringoscopia.
Sulla base dell’esame laringostroboscopico si possono proporre specifici percorsi riabilitativi di logopedia e, al tempo stesso, fornire una corretta indicazione alla fonochirurgia.
Per “fonochirurgia” si fa riferimento a tutte quelle tecniche chirurgiche che tendono al miglioramento della qualità della voce, nel completo rispetto della delicata micro-struttura delle corde vocali. Esistono differenti procedure fono chirurgiche a minima invasività per il paziente che riescono ad affrontare in maniera funzionale le diverse patologie della voce.
La fonochirurgia è quasi sempre accompagnata da una terapia logopedica pre e post operatoria. La terapia logopedica ben eseguita è in grado di stabilizzare i risultati fono chirurgici e migliorare tutte quelle condizioni di disfonia ipo o ipercinetica con programmi personalizzati per il singolo paziente e le sue necessità.