Ne soffre 1 italiano su 5! Il reflusso è un’affezione molto frequente, identificandosi tra le cause più comuni di consulto specialistico.
CHE COS’È IL REFLUSSO?
Prende il nome di Reflusso Gastro-Esofageo (RGE) quando il contenuto gastrico ritorna verso l’esofago; si chiama invece Reflusso Faringo-Laringeo (RFL) la risalita degli acidi fino allo sfintere esofageo superiore, interessando faringe e corde vocali.
QUALI SONO I SINTOMI DEL REFLUSSO?
Ci sono diversi sintomi di reflusso, ma i pazienti non sempre correlano questi sintomi al disturbo e spesso non li riferiscono in modo appropriato al proprio medico, il quale non è in grado di stimarli e valutarli in maniera accurata.
I principali sintomi del Reflusso Gastro-Esofageo sono:
- dolore toracico
- bruciore di stomaco
- difficoltà / fastidi nel deglutire
- senso di corpo estraneo / fastidio in gola
- tosse cronica
QUALI SONO LE DIFFERENZE TRA GASTRO-ESOFAGEO E FARINGO-LARINGEO?
Il Reflusso Faringo-Laringeo rappresenta un’entità patologica distinta; infatti nel RFL il sintomo bruciore o acidità di stomaco manca nel 70% dei casi, presente invece nel 50% dei casi di RGE.
Anche se 50 eventi di Reflusso Gastro-Esofageo al giorno sono considerati fisiologici, 2-3 eventi di Reflusso Faringeo-Laringeo sono capaci di generare un danno infiammatorio alla mucosa.
La tipica sintomatologia del RFL è rappresentata da:
- tosse secca e stizzosa
- nodo alla gola
- eccesso di muco in faringe/laringe
- raclage (necessità di raschiare)
- gola secca
- raucedine e disfonia
QUALI SONO LE POSSIBILI COMPLICANZE DEL REFLUSSO FARINGO-LARINGEO?
La miscela chimica di acido gastrico proviene da una combinazione di acido cloridico e pepsina. Quando questo enzima tocca l’epitelio della corda vocale, entra nella cellula e provoca l’infiammazione del tessuto. Questo processo può determinare:
- faringite cronica
- iperemia delle cartilagini aritenoidi
- laringite posteriore
- ulcere e granulomi
- carcinoma laringeo
COME VIENE DIAGNOSTATO IL RFL?
Oltre a una regolare valutazione otorinolaringoiatrica è fondamentale eseguire una laringoscopia tramite fibre ottiche, esame endoscopico che permette di esplorare le vie aereo-digestive superiori e di identificare segni suggestivi di reflusso.
QUALI SONO LE CAUSE DI QUESTA PATOLOGIA?
I principali fattori eziologici del reflusso sono alimentari, funzionali, ormonali e farmacologici.
Alimentazione: alcuni alimenti sono in grado di aumentare l’acidità dello stomaco (es. agrumi) e certi cibi possono rivelarsi tossici per alcuni individui (es. glutine, latticini).
Altri alimenti ancora (es. cioccolato) possono produrre un rilasciamento della muscolatura che costituisce lo sfintere esofageo inferiore e superiore, favorendo il reflusso.
Stress: è noto che lo stress è in grado di produrre una condizione di rigidità a carico dei muscoli del collo e della lingua; in situazioni di stress cronico questa condizione di contrazione costante comporta l’ascesa della laringe nel collo, favorendo l’apertura dello sfintere esofageo superiore e il relativo reflusso.
Abitudini viziate e stile di vita: il fumo, l’assenza di movimento fisico, l’eccessiva sedentarietà, l’attività sportiva intensa dopo i pasti, andare a dormire poco dopo aver pranzato o cenato sono fattori favorenti il RFL.
QUALI SONO GLI ALIMENTI DA EVITARE?
- latte intero, burro, strutto, formaggi grassi
- fritti e insaccati
- cibi pronti o in scatola
- carni grasse/affumicate
- salse piccanti e speziate
- pomodoro e agrumi
COME VIENE TRATTATO? QUALI SONO I CONSIGLI ALIMENTARI?
Il Reflusso può avere manifestazioni diverse, perciò la gestione deve essere adattata al paziente.
È necessario iniziare modificando abitudini quotidiane e piano alimentare: molto importante uno stile di vita sano, che preveda lo smettere di fumare, incrementare l’attività fisica (di tipo aerobico), perdere peso se necessario e ridurre al minimo lo stress.
Le abitudini alimentari da adottare sono:
- evitare le abbuffate o pasti troppo abbondanti
- masticare adeguatamente prima di deglutire
- consumare cinque pasti al giorno
- evitare di coricarsi o di fare sport subito dopo aver mangiato
- attenersi all’alimentazione proposta dal medico o dal nutrizionista
- ridurre la quota proteica della cena
A COSA SERVE IL LOGOPEDISTA IN QUESTI CASI?
Gli obiettivi principali della terapia logopedica sono:
- promuovere una corretta respirazione diaframmatica, elemento determinante per la funzionalità dello sfintere esofageo inferiore
- ridurre la muscolo-tensione del collo, abbassare il livello della laringe nel collo, favorendo in questo modo lo stato di chiusura, a riposo, dello sfintere esofageo superiore
- impostare esercizi e manovre che, eseguite a breve distanza dal pasto e poco prima di andare a dormire, sono in grado di favorire lo svuotamento gastrico e la motilità intestinale